Già nel 1766, lo scienziato inglese Henry Cavendish (1731-1810), era noto per aver scoperto l’idrogeno
che egli chiamava “aria infiammabile”.
Successivamente, un altro scienziato, nobile figura storica francese della chimica Antoine Lavoisier (1743-1794) riprodusse l’esperimento di Cavendish e diede all’elemento “aria infiammabile” il suo attuale nome:
IDROGENO.
Nel 1781 egli scrisse: “L’acqua è la grande vasca, dove la natura trova la massa del carburante, che si forma
continuamente sotto i nostri occhi: la cellula e la vegetazione possono essere i suoi grandi mezzi”.
Nel 1776, anche lo scienziato olandese Martinus van Marum (1750-1837) fece vari esperimenti con l’elettricità.
Durante uno di questi esperimenti generò, mediante elettrolisi, OSSIGENO e GAS DI IDROGENO
e scoprì, forse per caso, che questa miscela avrebbe potuto essere accesa da una scintilla elettrica.
Nel 1918 Charles H. Frazer (1891-1944) brevettò il primo “Booster ad idrogeno”: cioè un sistema di motori a combustione interna.
(USA Patent. No. 1.262.034) Frazer dichiarò che la sua invenzione:
Tra il 1943 e il 1945, alla fine della seconda guerra mondiale e a causa della grave carenza di combustibile convenzionale, l’esercito inglese utilizzò generatori di fiamme ossidriche nei suoi carri armati, barche e altri
veicoli per ottenere una migliore resa chilometrica e prevenire il surriscaldamento del motore dei veicoli utilizzati in Africa.
Usarono nei generatori impianti che assomigliano agli odierni risparmiatori di carburante HHO.
(Subito dopo la guerra il governo ordinò di rimuovere e distruggere tutti questi generatori dai veicoli.)
Nel 1974 Yull Brown (1922-1998), (che era originariamente uno studente bulgaro di nome Ilya Velbov),
arrivò dall’Australia e presentò un brevetto per il suo disegno di un elettrolizzatore di gas di Brown e trascorse il resto della sua vita cercando di fare del gas di Brown un successo commerciale.
Sono stati spesi circa 30 milioni di dollari e impiegati quasi 30 anni in questo sforzo.
Grazie a lui e al suo impegno oggi, questo gas particolare si chiama “GAS DI BROWN” .
Nel 1977 la NASA Lewis Research Centre ha condotto una serie di test utilizzando l’Idrogeno su un grande motore V8 completamente funzionante e montato su un banco prova.
I risultati sono stati sorprendenti in termini di efficienza di combustione e riduzione dei consumi e delle emissioni nocive.
Da quell’esperimento ne sono derivati i booster ad idrogeno con i quali la NASA manda gli shuttles nello spazio.
Scarica la ricerca NASA sull’idrogeno HHO dove viene dimostrato che i motori a combustibile idrogeno supplementare richiedono meno carburante e producono meno emissioni di carbonio.
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